Che cosa sono i registri dell’Akaska
I registri – o libreria – dell’Akasha sono il luogo
energetico nel quale sono contenute le memorie di
ogni nostra vita presente, passata e futura
Akasha o Akash (in sanscrito ākāśa आकाश) significa spazio, cielo o etere, secondo le diverse tradizioni religiose orientali. Nella corrente Vedanta dell’induismo, akasha è il primo elemento della creazione, cioè la base e l’essenza di tutte le cose del mondo materiale. Tuttavia il termine registri akashici è stato reso popolare in occidente grazie alla Teosofia steineriana e da essa è inteso come compendio eterico di ogni conoscenza.
Oggi i registri dell’akasha sono diventati estremamente noti nella cultura New Age, soprattutto in relazione alla possibilità di accedere, tramite la loro consultazione, alla conoscenza delle nostre vite passate. La curiosità di sapere chi eravamo e che cosa facevamo in altre vite è del tutto comprensibile e, talvolta, tale conoscenza può portarci a comprendere maggiormente le parti in ombra della nostra psiche permettendoci di alleggerire pesanti e antichi fardelli. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i registri forniscono indicazioni sul momento presente, poiché è in esso che troviamo le risposte che cerchiamo anche quando le cause di determinate sofferenze risalgono ad altre esistenze. Non è un caso che la memoria delle nostre innumerevoli esperienze, in veste umana o in altra veste, sia nascosta alla coscienza.
Come accedere ai Registri dell’Akasha
Noi tutti siamo già connessi allo spazio energetico dei Registri; il sottile regno dell’intuizione e i momenti nei quali sappiamo qualcosa senza sapere bene perché la sappiamo sono manifestazioni dirette di quell’energia che ritroviamo nell’Akasha. Nel corso del tempo i vari insegnamenti su come accedere allo spazio energetico dei Registri si sono semplificati; oggi la chiave per entrare nell’akasha è molto più semplice e diretta a causa dell’evoluzione della specie umana e dello stesso pianeta. I sistemi di apertura dei registri possono essere diversi: preghiere, mantra, meditazioni o varie combinazioni degli stessi, ma in sostanza si tratta di sintonizzarsi sulla specifica frequenza dell’akasha e mantenerla attraverso la pratica.
Il linguaggio di comunicazione del regno akashico è spesso simbolico, fatto di metafore a volte incomprensibili per il lettore ma intellegibili per il ricevente, di luci e di ombre che si trasformano in immagini dalle quali il lettore saprà trarre, con la pratica, il significato più profondo. A volte la comunicazione avviene in forma energetica; un concetto o un’idea più o meno complessa sono trasferite in un unico istante e tradotte dal lettore in un flusso coerente. Si tratta di una comunicazione continua, un dialogo, fra lettore e Akasha, incentrato sulle domande che il ricevente – che può essere lo stesso lettore – presenta. Quanto più ci si pone in una posizione di umiltà, di non sapere, quanto più incisive e coerenti saranno le risposte. Quello che viene comunicato dai registri trascende spesso la logica umana, non è quello che trasmetteremmo noi come persone, ma ciò che l’akasha considera, in quel momento, l’informazione più adatta al bene del consultante e dei suoi cari.
Perché chiedere una lettura dei registri
Nel regno Akashico dimorano esseri di luce di diversa natura e con diverse funzioni; il collegamento col regno terrestre è spesso affidato alle nostre guide spirituali, siano esse maestri o persone a noi care che abbiamo conosciuto in questa o in altre vite. La presenza di queste guide è molte volte percepibile dal lettore; con queste il lettore instaura un dialogo che porta a reperire le informazioni per il consultante e, soprattutto, ha lo scopo di trasmettere a colui che si rivolge all’Akasha l’amore, la comprensione e il supporto che sempre sono presenti per lui in qualsiasi momento.