acqua blu del lago sirio

La legge dell’uno: funzionamento e guarigione dei centri energetici – prima parte

La legge dell’Uno, o il libro o materiale di Ra, è un trattato di metafisica costituito da una serie di canalizzazioni che un gruppo di ricercatori americani ha portato avanti all’inizio degli anni ‘80. Uno degli insegnamenti più importanti contenuti nel libro è quello del bilanciamento o riequilibrio spirituale, detto anche  riallineamento dei sette centri energetici o chakra. 

Come Ra insegna, pur esistendo moltissime e validissime modalità di lavoro energetico, dal reiki alle terapie essene passando per la mindfulness, il vero bilanciamento – o guarigione – spirituale è frutto di un lavoro interiore piuttosto che dell’intervento di un operatore esterno; proviene dalla consapevolezza, dal perdono di sé e dall’autorealizzazione. 

E’ quindi necessario attivarsi in prima persona per acquisire la consapevolezza dei traumi esistenti e dei relativi condizionamenti negativi; tutte le terapie del mondo non potranno aiutarci se non ci mettiamo in gioco in prima persona poiché la guarigione è la conseguenza di un nostro profondo desiderio. Ogni operatore energetico degno di tale nome è a conoscenza di questo meccanismo e sa di essere presente solo per aiutarci in questo processo.

Il libro di Ra differisce da altri testi spirituali proprio per il focus sul funzionamento dei sette centri energetici e sul loro riequilibrio. 

In particolare Ra spiega che possiamo dividere i nostri centri energetici in due categorie: i tre chakra inferiori, che potremmo chiamare energie primordiali o energie della terra, e i tre chakra superiori che possiamo chiamare energie spirituali. Il chakra della corona invece non è un centro energetico, poiché non ha una sua specifica energia, ma funziona come indicatore dell’intero corpo energetico e non può essere manipolato o modificato, viene quindi escluso dal lavoro di riequilibrio energetico.

Ogni comportamento umano ha origine in uno dei 6 centri energetici ed ogni centro energetico è costituito da diversi tipi di energia i quali alimentano i pensieri, le emozioni e le azioni. Attraverso i chakra, l’energia vitale viene filtrata e inviata ai rispettivi organi e sistemi del corpo.

Il blocco o il malfunzionamento di ciascun centro energetico può influire sull’intero funzionamento del sistema corpo-mente. 

I tre chakra inferiori sono considerati i centri del potere o della sopravvivenza, i motori della determinazione, della forza di volontà e della passione. E’ il regno degli estinti e della natura animale primigenia. I tre Chakra superiori rappresentano la natura spirituale, il regno dell’intuizione e della volontà Divina.

Il corpo energetico è costituito da due energie polarizzate in maniera opposta; l’energia della terra è polarizzata in modo negativo ed entra nel sistema corpo fisico attraverso il chakra della radice o polo sud, salendo con un movimento a spirale verso l’alto. Il prana cosmico è polarizzato positivamente ed entra attraverso la corona, o polo nord, e si muove a spirale verso il basso.

Ra insegna che i catalizzatori del cambiamento che si presentano  nel corso della nostra vita, che possono essere eventi o persone, vengono attirati a noi attraverso il chakra della radice. In base ai blocchi che abbiamo attraiamo le esperienze che corrispondono alle vibrazioni dei nostri tre centri energetici; ogni catalizzatore ha lo scopo di creare una propensione verso la polarità negativa oppure verso la polarità positiva. Ogni evento rilevante della nostra esistenza non arriva a caso ma viene attirato dalla nostra energia affinché noi possiamo scegliere se polarizzarci verso la terra o materia (polarizzazione negativa) o verso il cielo (polarizzazione positiva).  Ogni esperienza può farci sentire sempre più separati dalla Realtà (energia della Fonte) o sempre più in unione con la Realtà. Tutti i 6 centri energetici diventano più forti o più deboli in base al modo in cui ogni esperienza viene percepita ed integrata. 

Se consideriamo i 7 centri energetici come strumenti musicali, il bilanciamento spirituale può essere pensato come l’arte dell’accordatura dei Chakra; ogni Chakra o corda deve essere accordata su una certa frequenza in modo che possa suonare in armonia con tutte le altre. Secondo Ra, sebbene lo sblocco e l’attivazione di ogni centro energetico siano una priorità, è essenziale anche la sintonizzazione fra le varie energie o chakra, affinché l’essere vibrazionale complessivo risuoni chiaramente, in tono ed armonia con ogni altra energia.  

Diversamente da quanto comunemente ritenuto, soltanto i tre centri energetici inferiori possono avere dei blocchi, poiché è solo qui, a livello della sopravvivenza animale, che le esperienze della vita agiscono sul flusso energetico diminuendone la naturale portata. 

Se qualcuno afferma di avere il chakra del cuore bloccato o il terzo occhio chiuso in realtà sta dicendo che a causa di un blocco in uno dei centri energetici inferiori l’energia del cuore o quella dell’intuizione non possono liberamente circolare.

I nostri Chakra superiori sono sempre completamente puliti e non subiscono distorsioni, nello stesso modo in cui la nostra natura divina, la nostra essenza, è completamente pura e non ha bisogno di guarigione. 

Ciò che accade è questo: se c’è un blocco in uno dei centri inferiori che causa, ad esempio, un giudizio verso di sé o verso gli altri, il chakra del cuore deve chiudersi a quel tipo di energia perché il cuore non riesce a tollerare, a sostenere, l’energia del giudizio verso di sé o verso gli altri. Quindi qualcuno può pensare di avere un chakra del cuore chiuso ma il blocco in realtà proviene dal chakra della radice o del plesso solare, e poiché il cuore si chiude a questa energia viene bloccato il movimento del prana verso l’alto, in modo che i chakra superiori non possano essere alimentati dall’energia della terra “inquinata” dai blocchi dei centri inferiori.

Per poter riequilibrare il sistema energetico o corpo energetico complessivo è necessario che il chakra del plesso solare o dell’autocoscienza sia attivato. Per questa ragione nella maggior parte delle persone i centri energetici superiori, o spirituali, non sono ancora attivati; quando sono presenti giudizio e senso di separazione verso noi stessi o gli altri in misura eccessiva, i tre Chakra superiori si bloccano poiché non sono in grado, non possono energeticamente, accogliere queste energie più basse. Quindi, sebbene tutti i centri energetici siano presenti come potenziale, i tre Chakra superiori possono essere attivati solo in modo consapevole. 

E’ necessaria una notevole quantità di lavoro su di sé per poter attivare i tre centri energetici superiori. 

L’equilibrio dei tre centri energetici inferiori è il grande compito della vita nella terza densità; quando un’anima ha bilanciato in modo corretto questi centri inferiori e di conseguenza aperto il chakra del cuore, può essere ammesso – per così dire – nella quarta densità. 

Se non vogliamo più percepire la chiusura del chakra del cuore è necessario iniziare a fare il lavoro di riequilibrio spirituale per capire da dove vengono e dove si trovano i blocchi nei nostri centri energetici inferiori. 

Ra definisce il chakra del cuore il grande trampolino poiché è il punto di connessione tra la natura fisica e quella spirituale. Nel momento in cui il chakra del cuore viene attivato, i chakra della gola e il terzo occhio sono immediatamente disponibili.

Ra insegna che per questo lavoro di bilanciamento spirituale è necessario semplicemente seguire i seguenti tre passi chiamati le discipline della personalità:

  1.  conosci te stesso (mente)
  2.  accetta te stesso (corpo)
  3.  diventa creatore (spirito)

Conosci te stesso è il principio maschile, accetta te stesso è il principio femminile e diventa il creatore è l’autorealizzazione o illuminazione. 

Questi tre passi devono seguire quest’ordine specifico; non è possibile accettare se stessi se prima non si conosce se stessi, e non si può diventare autorealizzati se prima non si conosce sé stessi e si accetta sé stessi.

Per questo Ra utilizza la parola equilibrio dei centri energetici piuttosto che guarigione; infatti è più preciso pensare ad essi come a strumenti da accordare piuttosto che qualcosa che viene danneggiato e quindi ha bisogno di essere riparato o guarito. Ad esempio, quando siamo stati traumatizzati abbiamo semplicemente creato uno squilibrio di energia polarizzata negativamente in uno dei 3 centri energetici inferiori che ha bisogno di essere controbilanciato con energia polarizzata in modo positivo. Quindi stiamo letteralmente tentando di accordare il chakra alla sua frequenza originaria come se accordassimo la corda di una chitarra alla giusta nota. 

Per poter bilanciare qualcosa nella nostra energia dobbiamo prima essere consapevoli di quale sia tale cosa e per poterlo fare abbiamo bisogno di vivere una vita dedicata all’auto esame e all’auto indagine; è necessario fare attenzione al modo in cui parliamo, ci comportiamo e reagiamo alla vita e verso gli altri, facendoci domande importanti come: “Perché reagisco in questo modo? Perché questa questione mi turba così tanto?”, oppure “Chi è veramente offeso da questa situazione, è la mia natura Divina o la mia natura animale?”.

Quando cominciamo a chiederci queste cose il sé superiore inizia a fornirci le risposte, degli insight, ma se non chiediamo non riceviamo nessuna risposta perché,  nuovamente, l’evoluzione spirituale deve essere una funzione del libero arbitrio, una libera decisione.

Una volta che diventiamo consapevoli di qualcosa che ha bisogno di essere guarito in noi, ad esempio, un’insicurezza o un trauma, o una convinzione negativa, è necessario passare al principio femminile dell’auto accettazione, dell’amore per sé stessi. 

Questo spesso viene chiamato lavoro sulle ombre. E’ l’accettazione di quelle parti di noi che sono state ferite, offrendo loro compassione e comprensione; è in realtà il processo di depolarizzazione di quell’energia. 

Il lavoro sulle ombre di tipo tradizionale ci insegna a rivedere i ricordi dolorosi del passato e i traumi, e a vedere noi stessi e l’intera esperienza con amore, comprensione e perdono piuttosto che con paura e giudizio. Ricordiamo che se giudichiamo un’emozione questa non può entrare nel cuore ed essere guarita perché il cuore deve necessariamente chiudersi al giudizio. Invece, quando si permette l’emozione senza giudicarla e senza resisterle, allora questa può entrare nel cuore dove può essere ricevuta dal potere di guarigione dell’energia dell’amore e diventare depolarizzata; da energia negativa ad energia positiva. 

Questa disciplina ci chiede di cominciare a vedere ed incarnare il fatto che siamo sia un’anima in un percorso evolutivo sia l’unico infinito creatore: il sogno e il sognatore, entrambi sono veri. Dobbiamo imparare, quindi, a smettere di definirci attraverso gli errori o i difetti, poiché questi sono semplicemente una parte inevitabile dell’evoluzione spirituale e non definiscono chi veramente siamo. Sentirci colpevoli per i nostri errori non ha alcun senso perché le nostre anime si sono incarnate precisamente allo scopo di imparare e di crescere attraverso gli errori; fino a quando non impariamo ad accettare e amare noi stessi esattamente come siamo in questo preciso momento non potremo vedere noi stessi come il creatore. 

Ad un certo momento sarà necessario smettere di vederci come un corpo-mente colpevole per tutte le sue azioni passate e scegliere invece di vederci come l’unico infinito creatore. Il che implica che dobbiamo anche vedere ogni altra persona come il Creatore. 

La terza disciplina, diventa il Creatore, richiede un’immensa quantità di meditazione e di contemplazione sulla propria natura eterna, ed è anche ciò che attiva e rinforza il chakra del terzo occhio. 

Il perdono è la parte più importante del lavoro di riequilibrio, poiché è l’unico che accorcia la necessità di un’esperienza karmica; fino a quando non avremo imparato ad amare qualcosa – ovvero accettarla e comprenderla così com’è – l’universo penserà che non abbiamo davvero imparato e continuerà a mandarci lo stesso catalizzatore fino a quando impareremo. 

21 gennaio 2022

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